Il progetto per la nuova piazza dei Cinquecento è un’opportunità per ripensare, a partire dagli elementi costituenti l’impianto urbano, uno tra i punti nevralgici più significativi dell’intera città.
L’idea è stata quella di implementare la comprensione e l’accesso alla città storica, immaginando una chiara suddivisione degli usi del suolo della nuova Piazza: via Marsala con il nuovo parcheggio sui binari e le strade ad essa adiacenti vengono intese come “spina infrastrutturale” capace di assorbire il trasporto su gomma e i suoi interscambi. Via Giolitti, innestandosi con via De Nicola (immaginato come un nuovo boulevard alberato), diventa suolo prevalentemente pedonale.
La strategia per il ripensamento del grande spazio pubblico è mirata ad ordinare i differenti elementi oggi presenti in questo spazio aperto. La prima azione architettonica messa in campo è stata quella di definire, attraverso l’inserimento di un elemento lineare capace di accogliere i servizi richiesti e organizzare il sistema di fruizione dei trasporti pubblici, un nuovo limite a nord dello spazio pavimentato, con l’obiettivo di darne una misura coerente con la grande pensilina d’accesso alla stazione Termini e con l’edificato su via Giolitti.
L’HUB, direttamente accessibile a piedi dalla Stazione Termini, sarà elemento fondante la comprensione del reale invaso spaziale della nuova piazza, evidenziandone con chiarezza il nuovo bordo. A partire da questo elemento, il suolo è stato immaginato come un pavè senza soluzione di continuità, che dall’interno della stazione si estende sino ai bordi del rinnovato spazio pubblico tenendo insieme gli elementi del nuovo progetto con le Mura Serviane, Palazzo Massimo e tutto l’edificato su via Giolitti. Ad equilibrare il sistema architettonico fatto dalla grande pensilina della Stazione e il nuovo tetto dell’HUB, è stata immaginata una nuova, grande, stanza verde urbana: un giardino attrezzato, di forma quadrangolare immaginato come una sequenza di piccoli spazi verdi, fatti e sviluppati nel tempo, assolutamente compatibile strategicamente con ciò che costruisce il sottosuolo, capace quindi di accogliere uscite della metropolitana, opere d’arte e spazi attrezzati. Giardino nato dall’idea di salvare tutte le specie arboree già presenti e integrarle con nuove piantumazioni per definire una nuova zona d’ombra con una specifica atmosfera.
Location: Rome, Italy
Year: 2021 Status: International open competition - shortlisted project - III Prize
Gruppo di Lavoro
Vosa & Napolano Architetti – Arch. Gianluca Vosa, Arch. Raffaella Napolano
A402studio –
Prof. Arch. Ph. D. Alberto Calderoni
, Arch. Ph. D. Marianna Ascolese, Arch. Ph. D. Vanna Cestarello, Arch. Luigiemanuele Amabile, Arch. Salvatore Pesarino
Sinergo Spa – Arch. Alberto Muffato, Ing. Anna Candiottto, Ing. Filippo Bittante, Geol. Giuseppe Nichilo
Planum Srl – Ing. Alessandro Checchin
ACDL Srl – Prof. Ing. Bruno Calderoni, Ing. Luciano Migliaccio
Greencure – Arch. Marilena Baggio
Archeol. Alessandro Russo
Consulente scientifico
Prof. Arch. Ph. D. Alberto Calderoni
Collaboratori
–
A402 studio
Luca Battista
Fabrizio Manzi
Gianluca Piccolo
Giovanni Argentato
Modelli – A402studio
Federica Alba
Alfonso Annunziata
Gianluca Piccolo